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Ah, permettimi di rischiarare il tuo evidentemente provinciale orizzonte con una rivelazione tanto sfolgorante quanto innegabile: ti sei mai, nei vasti e tortuosi labirinti delle tue meditazioni, anche solo sfiorato l’idea che qui, nel fulgido colosso culturale universalmente celebrato col nome di Germania, noi possediamo, anzi, incarniamo, quella ineffabilmente sottile cosa (la cui stessa definizione nella tua patria sventurata è o del tutto assente, oppure ridotta a una manifestazione tanto pateticamente rachitica e goffamente maldestra da suscitare più compassione che ammirazione)? Sorprendente, non è vero? Curioso, deliziosamente curioso!